Supporto psicologico per persone con demenza

La diagnosi di demenza porta con sé cambiamenti profondi che riguardano la persona e la sua famiglia.
Le sedute psicologiche sono spazi dedicati a dare voce alle emozioni, ridurre ansia e senso di smarrimento, e proporre stimolazioni leggere e attività personalizzate per mantenere capacità residue e momenti di benessere.

Perché il supporto psicologico è importante

Ricevere una diagnosi di demenza può generare paura, rabbia, tristezza o chiusura.
Il supporto psicologico aiuta la persona malata a mantenere un senso di identità, ad esprimere emozioni e bisogni e a sentirsi ancora parte attiva delle relazioni familiari e sociali.

Perché la stimolazione cognitiva è importante

Accanto al sostegno emotivo, è importante allenare con delicatezza le capacità residue della mente, per aiutare a rallentare il declino e a preservare momenti di benessere e relazione.

Attività proposte durante le sedute

Ogni incontro unisce supporto psicologico e attività di stimolazione leggera, in un approccio personalizzato:

  • ascolto e condivisione di emozioni legate alla malattia;

  • esercizi di memoria, attenzione e linguaggio;

  • conversazioni guidate per stimolare ricordi e identità;

  • attività creative o musicali per favorire la partecipazione attiva.

Il ruolo del caregiver nella seduta

Il familiare o caregiver può essere presente, per sostenere il percorso, imparare a proporre attività semplici a casa e vivere momenti di qualità insieme.


FAQ

Domande Frequenti

  • Lo psicologo aiuta la persona a esprimere emozioni, a ridurre ansia e disorientamento, e a mantenere un senso di identità, oltre a proporre attività di stimolazione cognitiva mirata.

  • Ogni percorso è personalizzato: possono esserci momenti di ascolto e condivisione, esercizi di memoria e linguaggio, conversazioni guidate, attività creative o musicali.

  • Sì. Anche quando la comunicazione verbale diminuisce, si possono proporre stimoli sensoriali, ascolto musicale e presenza empatica per creare momenti di relazione e benessere.

  • Sì. La presenza del caregiver è spesso preziosa per sostenere la persona malata e per imparare strategie da riproporre anche a casa.