Alzheimer: la malattia inizia anche 20 anni prima dei sintomi. Scoprirlo per tempo può fare la differenza

Quando pensiamo all’Alzheimer, lo associamo spesso ai primi vuoti di memoria o alla perdita di orientamento. Ma la realtà è ben diversa.

L’Alzheimer precoce inizia nel cervello anche 15–20 anni prima dei sintomi evidenti.
Mentre la persona conduce una vita apparentemente normale, nel cervello si accumulano sostanze tossiche come beta-amiloide e tau, innescando alterazioni cellulari silenziose ma progressive.

Come si può individuare l’Alzheimer prima dei sintomi

La ricerca oggi dispone di strumenti molto avanzati per diagnosticare precocemente l’Alzheimer, tra cui:

  • Esami del sangue di nuova generazione

  • Analisi del liquido cerebrospinale

  • PET cerebrale e altre tecniche di imaging

In soggetti a rischio genetico, i primi segnali sono rilevabili anche 20 anni prima della comparsa dei disturbi cognitivi.

Perché è utile saperlo in anticipo

Sapere di essere in una fase precoce dell’Alzheimer può:

  • Aiutare a prevenire o ritardare la malattia, agendo sui fattori di rischio modificabili: ipertensione, diabete, udito, fumo, alimentazione, isolamento sociale

  • Consentire di pianificare il futuro (lavoro, famiglia, finanze) con lucidità

  • Offrire l’opportunità di accedere a terapie precoci o partecipare a studi clinici

Ad esempio, farmaci come lecanemab (approvato in Europa nel 2025) sono più efficaci se somministrati nelle fasi iniziali.

Diagnosi precoce: vantaggi e criticità

Scoprire di avere un Alzheimer preclinico può avere impatti emotivi significativi:

  • Ansia e preoccupazioni per il futuro

  • Cambiamenti nelle decisioni lavorative o familiari

  • Frustrazione per l’assenza di una cura definitiva

Per questo, è fondamentale essere accompagnati da specialisti esperti e, se necessario, da un supporto psicologico adeguato.

Come ridurre il rischio di Alzheimer già da ora

Anche senza esami, tutti possiamo agire sulla prevenzione dell’Alzheimer attraverso uno stile di vita sano:

  • Controllare pressione, colesterolo e diabete

  • Curare udito e vista

  • Non fumare e limitare l’alcol

  • Fare attività fisica e mentale regolare

  • Coltivare relazioni sociali

  • Seguire una dieta mediterranea equilibrata

Secondo la Lancet Commission 2024, intervenendo su 14 fattori di rischio si può prevenire fino al 45% dei casi di demenza.

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